Decompressione spinale – Trazione elettronica lombare
Da quando mi sono avvicinato al mondo della fisioterapia, e ancor più poi, da quando ho intrapreso il percorso formativo Osteopatico, sono sempre stato estremamente affascinato dalla colonna vertebrale, dalla sua estrema mobilità, dal suo ruolo, (assieme al cranio), di “custode e armatura” del sistema nervoso centrale (SNC) e, punto di partenza ed arrivo peraltro, del sistema nervoso periferico (SNP).
La Colonna… Così flessibile, armoniosa, robusta ed al contempo “nobile”, per il suo ruolo di protezione, nei confronti della “centralina elettrica” del nostro corpo. Proprio per questo mio interesse particolare, ho impiegato gran parte della mia formazione professionale a studiare le metodiche di trattamento a mio avviso più efficaci, per poter trattare dal punto di vista conservativo (non chirurgico), la maggior parte della patologie che possono colpire il rachide in ogni sua componente, ed è per questo motivo che al di là di trattare la colonna vertebrale tramite le “Tecniche di trattamento Osteopatico” apprese nel corso degli anni di studio e, tramite le strategie che l’esperienza professionale mi ha insegnato essere le più efficaci, ho deciso di investire anche nell’acquisto di un lettino estremamente all’avanguardia, un lettino che mi permette di avere diverse possibilità di trattamento decompressivo sulla colonna, altrimenti non eseguibili con un lettino di trattamento tradizionale.
Il Lettino di trattamento di cui vi sto parlando è un lettino costruito in America, da un azienda che dal 1945 costruisce lettini per Osteopati e Chiropratici in base alle specifiche richieste ed esigenze personali; attualmente, in tutta Italia siamo in sette strutture ad averlo a disposizione.
Tramite questo strumento di lavoro, dopo aver posizionato il paziente in clinostasi, quindi in assenza di carico e, dopo averlo fissato al lettino tramite apposite cavigliere ed una cintura lombare, in maniera del tutto confortevole per il paziente, posso eseguire mobilizzazioni assistite tramite specifici pneumatici, o elettroniche, tramite meccanismi automatizzati, che mi consentono di:
- Trazionare la colonna vertebrale in asse, eseguendo una vera e propria Decompressione del disco intervertebrale, altrimenti non eseguibile.
- Abbinare a questa trazione movimenti di flessione, estensione, inclinazione laterale, rotazione sull asse della colonna stessa, in modo tale da poter esser estremamente specifico nella struttura che dobbiamo andare ad alleggerire.
- Eseguire movimenti di flexion – distraction per aprire, stirare, il canale vertebrale, movimenti molto utili nei pazienti affetti da restringimento del canale vertebrale stesso o, da spondilolistesi, quindi scivolamento anteriore di una delle vertebre lombari.
- Eseguire mobilizzazioni della colonna lombare su tutti i piani anche per decomprimere le faccette articolari, aprire i forami di coniugazione laterali.
Il paziente dopo aver eseguito questo trattamento, si sente solitamente “sollevato”, “leggero”, perché si riesce in questo modo a decomprimere su tutti i piani la colonna lombare.
Il Trattamento tramite questa metodica è indicato in caso di:
- Protrusioni discali/Ernie del disco: per decomprimere le radici nervose ed il canale midollare
- Restringimento del canale vertebrale: per eseguirne una mobilizzazione in apertura
- Spondilolistesi di grado lieve/moderato
- Sindrome delle faccette articolari
- Pazienti molto rigidi, corposi, osteoporotici, o anziani sui quali è controindicato andare ad eseguire determinate tecniche manipolative dirette
- Pazienti che fanno fatica a rilassarsi o che hanno paura delle manipolazioni classiche